TUE CURIOSITÀ
SULLE CURE DENTALI
A TORINO
Utilizzare tecnologie ultramoderne e sofisticate è garanzia di qualità?
Il ricorso a determinati strumenti può migliorare la qualità della prestazione solo nel caso in cui sussista una specifica indicazione clinica al loro utilizzo, e l’operatore che usa lo strumento sappia farlo correttamente, avendo acquisito competenze adeguate.
Come mai, per mettere i denti, alcuni dentisti ci mettono mesi se non anni, mentre altri risolvono tutto in pochi giorni?
Non dipende dal dentista, ma dal protocollo terapeutico scelto. Non con tutti i pazienti, e non in tutti i casi, è corretto procedere con riabilitazioni definitive. Bisogna valutare con attenzione – e non sopravvalutare – la capacità di guarigione e di adattamento del singolo paziente quando si adottano procedure veloci e definitive. Soprattutto nel caso di pazienti non più giovani o non in perfette condizioni di salute.
Un caso ricorrente: quanto è condizionante fattore tempo?
Se il fattore tempo è condizionante, rispetto alla scelta del protocollo terapeutico, questo condiziona in qualche modo la diagnosi. Se, ad esempio, il recupero di alcuni elementi dentari si presenta possibile dal punto di vista clinico, ma incompatibile con i tempi promessi al paziente, la diagnosi sarà modificata e gli elementi dentari in questione potrebbero essere considerati irrecuperabili, poiché la loro sostituzione con impianti è sicuramente molto più veloce. Questo modo di procedere induce a commettere due errori fondamentali, infrangendo regole incontrovertibili in Medicina come in Odontoiatria:
– La massima conservazione possibile dei tessuti biologici.
– La scelta del protocollo terapeutico sulla base della diagnosi e non il contrario.
Come si determina la tariffa di una prestazione odontoiatrica?
La tariffa di una prestazione è frutto di una somma di voci:
– Opera intellettuale del o dei professionisti.
– Interventi accessori: anestesie, radiografie, ecc.
– Costi fissi di struttura per garantire un ambiente sterilizzato e perfettamente equipaggiato.
– Costi variabili connessi alla prestazione e al laboratorio.
– Tempi di lavoro del professionista e dell’intera équipe.
– Prognosi (il tempo nel quale non sono ipotizzabili reinterventi o rifacimenti).
– Rischi correlati (necessità di sedute aggiuntive e/o di assistenza in corso o a fine terapia).
– Per praticità e per convenzione tutte le voci sono conglobate in un’unica tariffa. Chi applica le così dette tariffe “low-cost” dovrebbe spiegare quale di queste voci di costo ha eliminato e a che cosa sta rinunciando il paziente. Chi fa della pubblicità evidentemente dovrà sostenere un ulteriore voce di costo.
L’utilizzo di materiali di “marca”, garantisce di per sé la qualità?
L’utilizzo di materiali collegati a marchi di prestigio è sempre auspicabile: questi sono infatti immessi sul mercato dopo rigorosi test e adeguate sperimentazioni. Tuttavia l’utilizzo di questi materiali non garantisce, di per sé, la qualità della prestazione, se al “marchio” non corrispondono precise indicazioni e a metodiche operative adeguate e corrette.
Chi promette procedure semplici e veloci e risultati certi al 100% è credibile?
Le procedure cliniche vanno scelte sulla base della diagnosi e applicate secondo metodologie rigorose e basate sull’evidenza scientifica. In medicina nessun protocollo terapeutico può garantire il 100% di successo, poiché le variabili individuali comportano sempre una percentuale di rischio.